I CONSIGLI DEI MEDICI: intervista alle nostre psicologhe
A chi si rivolge il servizio psicologico della LILT? In cosa consiste?
Il servizio di consulenza della LILT si rivolge ai pazienti oncologici, ai loro familiari e in generale a tutti coloro che stanno vivendo situazioni di sofferenza psicologica connesse a preoccupazioni sulla salute del corpo. La LILT mette a disposizione tre colloqui di consultazione, nel corso dei quali – attraverso l’ascolto rispettoso e competente di uno psicologo psicoterapeuta – si può essere sostenuti nel riconoscere i propri vissuti, potendo individuare le modalità più adeguate ad affrontare le difficoltà che si stanno vivendo. Qualora necessario, al termine della consultazione, è possibile proseguire con un percorso di sostegno e/o psicoterapeutico. Sono previsti diversi tipi di percorsi: individuali, di coppia, gruppali.
Come il supporto psicologico può essere utile per i familiari e la coppia?
Il supporto psicologico che si avvale della professionalità e dell’umanità dello psicologo può aiutare sia il paziente che i familiari a guardare in faccia la malattia, senza infingimenti o nascondimenti, e affrontarla senza negare il dolore che essa provoca. Poterne parlare, condividere la paura, osservare insieme le proprie incertezze e debolezze ma anche i propri punti di forza può consentire di scoprire dentro di sé aspetti nuovi mai esperiti. Una coppia o una famiglia possono per esempio trovare al loro interno risorse psichiche delle quali non erano consapevoli, succede a volte che le persone che si sono sempre considerate deboli, di fronte alla improvvisa necessità, scoprano nuove forze interne che permettono di affrontare la malattia in modo inaspettato. D’altra parte le persone invece con grande fragilità hanno estremo bisogno della presenza di un ascolto psicologico che non le faccia sentire sole e le aiuti ad affrontare tutto quello che una malattia comporta
Perché può essere utile un percorso di assistenza psicologica per un paziente oncologico?
“Date parole al vostro dolore; il dolore che non parla sussurra al cuore troppo gonfio e lo invita a spezzarsi.” Così scrive William Shakespeare nel Macbeth, una tragedia del 1606. Dopo 500 anni siamo ancora qui a sottolineare l’importanza di trovare le parole per esprimere il proprio dolore, la propria angoscia, la paura nel sentire la vita minacciata dalla malattia. Una malattia, il cancro, che irrompe prepotentemente nella quotidianità e sconvolge improvvisamente ogni abitudine e ogni certezza. Scoprire le proprie fragilità, soprattutto nelle persone che hanno costruito la loro esistenza sulla competenza e sulla efficienza anche fisica, può essere un colpo durissimo che mette in crisi ogni certezza. Quando si è o si diventa fragili fisicamente e/o psichicamente si ha bisogno di un sostegno che nella relazione faccia sentire la persona malata meno sola.
Per quanto riguarda i percorsi di sostegno e/o psicoterapeutici, la LILT intende mettere a disposizione anche percorsi gruppali. Questi ultimi, in cosa consistono?
I percorsi gruppali che la LILT intende avviare consistono in gruppi a tempo determinato condotti da psicoterapeuti con formazione specifica. Il gruppo per sua natura facilita la coesione delle persone che vi fanno parte, permettendo in primo luogo di lavorare sul sentimento di solitudine che si può provare quando si vivono esperienze di sofferenza fisica e/o psicologica. ll gruppo rappresenta una sorta di “contenitore” che accoglie le storie e i vissuti dei singoli, favorendo un confronto e un arricchimento reciproco, grazie a cui individuare e potenziare le risorse necessarie ad affrontare le criticità presenti. Il gruppo può costituire un dispositivo utile non solo per pazienti che stanno attraversando o hanno da poco attraversato una malattia oncologica, ma anche per i loro familiari.